La decisione di licenziare l’arcivescovo Atallah Hanna ha lo scopo di"ricattarlo e di fare pressioni su di lui e su tutti i religiosi arabi”, ha dichiarato il suo ufficio in una comunicazione ufficiale.
"Il Patriarca Theophilos [III] e la sua Santa Assemblea hanno deciso oggi di interrompere l’erogazione dello stipendio dell’arcivescovo Atallah Hanna”, ha riferito l’ufficio, aggiungendo che anche quelli di altri religiosi arabi sono stati "arbitrariamente interrotti” dal Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme.
La chiesa riporta altre misure "punitive” contro i religiosi arabi, compreso il trasferimento dell’archimandrita Christophoros Atallah dal suo monastero in Giordania a Gerusalemme.
Atallah Hanna ha espresso preoccupazione per gli sviluppi e si aspetta che Theophilos non prenda "decisioni vendicative”: "Ci aspettiamo che Theophilos sia più saggio e più responsabile, perché la situazioni non peggiori”. E ha aggiunto che è sua intenzione risolvere la situazione in modo pacifico. "Ci aspettiamo da lui che agisca come un pontefice spirituale e non prenda decisioni vendicative lontane dalla spiritualità della Chiesa”.
"Attualmente stiamo affrontando una nuova fase e realtà. Sembra che siamo costretti a prendere una posizione e che è impossibile vedere qualcosa di positivo da parte di Theophilos. Tuttavia, ciò non influenzerà il nostro messaggio spirituale, umanitario e patriottico”.
Hanna ha aggiunto che Theophilos "avrebbe dovuto punire coloro che chiedono il reclutamento nell’esercito di occupazione o che vendono i nostri beni e sono coinvolti nelle cospirazioni contro l’esistenza cristiana nella regione”.
infopal