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Breve Storia Dell’Imam Ridha’ (AS) - Prima parte

11:41 - June 23, 2021
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Iqna - Breve biografia dell'ottavo Imam della tradizione islamica sciita

Breve Storia Dell’Imam Ridha’ (AS) - Prima parte

 

Nascita dell’Imam Ridha’ (as)

L’Imam Ridha’ (as)1 nacque di venerdì, l’11 di Zu’l-Qa’dah, nel 148° anno dell’Egira (765 d.C.) a Medina. Suo padre era il settimo Imam infallibile, Musa al-Kadhem (as), e sua madre la Signora Taktum (conosciuta anche come Najma), di origine Berbera. Dopo la nascita dell’Imam Ridha’ (as) ella fu nominata spesso con l’appellativo di "Tahira" o "Pura".

Il suo nome era °Ali, il suo ‘Kunya’ era Abu’l-Hassan, e il suo epiteto più famoso era ‘Ridha’’(Il Gradito). Suo figlio e suo successore, l’Imam Jawad (as), disse che Allah gli aveva dato tale epiteto poiché egli era la Sua più amata creatura nei cieli del suo tempo, mentre sulla terra non solo il Profeta (S)2 e gli Imam (as) erano soddisfatti (radhi) di lui a motivo del suo Imamato, della sua conoscenza e della sua grandezza spirituale, ma anche i suoi amici.

Altri noti epiteti dell’Imam Ridha’ (as) erano: Saber, Sadeq, Fazel, Razee, Wafi, Zamin, Raouf, Gharib-ul-Ghuraba, Shams-ash-Shamus e Alim-e Aal-e Muhammad

Il suo Imamato durante il regno di Amin

Il successore di Harun ar-Rashid fu suo figlio Muhammad Amin che era un governante molto crudele, viziato e incompetente. Egli immediatamente scrisse una lettera a suo fratello Mamun che risiedeva a Merv nel Khorasan, chiedendogli il giuramento di fedeltà nei suoi confronti. Ma Mamun rifiutò tale richiesta.

Nel frattempo, nel 195° anno dell’Egira (811 d.C.), l’Onnipotente Allah (SwT)3 concesse un figlio all’Imam Ridha’ (as) il cui nome fu Muhammad (il futuro Imam Jawad).

Quando Mamun rifiutò di accettare il califfato di suo fratello, °Ali Ibn °Isa Mahan fu mandato da Baghdad a Merv per combatterlo.

In risposta Mamun mandò Taher Ibn Hussain Ibn Mus’ab al-Khuzaie (Taher Zu’l-Yaminain) a combattere contro le forze di Muhammad Amin. Cinque anni dopo, nel 198° anno dell’Egira (814 d.C.), l’esercito di Zu’l Yaminain assediò Baghdad, sconfisse Amin e dopo avergli tagliato la testa proclamò Mamun come unico califfo Abbasside.
 

Il suo Imamato durante il regno di Mamun

Gli Iraniani avevano sempre riposto un’importanza particolare ai governanti Abbassidi poiché alcuni di essi furono Abu Muslim Khorasani, i Barmakidi, la famiglia di Sahl e Taher Zu’l Yaminain che erano tutti Iraniani. La stessa madre di Mamun, Marajel, era una schiava Iraniana. A causa del sostegno datogli dagli Iraniani nella sua lotta contro Amin, egli scelse il Khorasan come luogo del suo califfato con Merv (l’attuale Turkmanistan) come capitale.

Mamun, comunque, dovette affrontare una crisi politica molto tesa. Dopo la sconfitta e l’uccisione di Amin, gli Shi°iti, stimolati dalle frequenti persecuzioni e torture dei califfi, e realizzando che la nuova capitale, Merv, era lontano in Khorasan, si sentirono sicuri abbastanza per iniziare la loro attività rivoluzionaria nelle terre Islamiche contro il regime Abbasside. Inoltre, a Baghdad, qualche irriducibile seguace di Amin si scagliava ancora fortemente contro Mamun.

Il nuovo califfo realizzò che la situazione politica era difficile e, dopo essersi consultato con Fazl Ibn Sahl, giunse ad un piano intricato per nominare l’Imam Ridha’ (as) come suo erede legittimo poiché la popolarità dell’Imam tra i Musulmani era rispettata, onorata e tenuta in alta stima.

La ragione per la scelta dell’Imam Ridha’ (as) da parte di Mamun era quella di raggiungere i suoi scopi politici che possono essere classificati come i seguenti:
• Consolidare il suo regno traballante

• Rafforzare gli organi di governo

• Giocare sui sentimenti di entrambi i partiti, gli Shi°iti e gli Abbassidi

• Prevenire le masse a prestare fedeltà all’Imam Ridha’ (as) a Medina (poiché egli intendeva avere l’Imam sotto il suo controllo a Merv)

• Legittimare il califfato poiché l’accettazione dell’Imam Ridha’ (as) avrebbe apportato il sostegno popolare nei confronti del suo regime

• Far credere alle genti che il califfato e l’Imamato erano una stessa essenza

• Dimostrare il suo potere e ammonire gli oppositori Abbassidi per aver rotto il giuramento con lui

• Distruggere l’appello socio-religioso e il fervore degli Shi°iti tra le masse coinvolgendoli nella politica.

Mamun, infatti, voleva offuscare l’immagine degli Imam (as) e della Casa del Profeta, tentando di far apparire la loro autorità come meno importante del potere mondano, e non appena quest’ultimo gli sarebbe venuto offerto, essi lo avrebbero accettato.

Scrutando le vicende passate, Mamun giunse alla conclusione che la principale causa del fallimento dei califfi Ommaiadi e Abbassidi contro gli Shi°iti, era la misericordia e la giustizia degli Imam infallibili (as), fattori che attraevano il sostegno popolare a sé contro i governanti. Egli pensò che la popolarità degli Shi°iti tra le masse cresceva perché questi erano fuori dalla politica dei governanti. Quindi, progettò di coinvolgere gli Shi°iti in politica rendendo il popolo cosciente delle loro susseguenti azioni, determinando la popolarità religiosa e rispettando la loro posizione nella società, ma tenendoli comunque sotto il suo controllo.

Sebbene, dopo la nomina dell’Imam Ridha’ (as) come suo successore, Mamun iniziò ad intraprendere il suo disegno sinistro, egli non tenne in considerazione un importante fattore: cercando di identificare l’Imamato in quanto sinonimo di califfato, come risultato da parte delle masse ottenne un aumento dell’amore verso l’Ahl ul-Bayt (as), la cui guida e influenza politica si rafforzò ulteriormente

Il viaggio dell’Imam Ridha’ (as) da Medina a Merv

Nel 200° anno dell’Egira (816 d.C.) Mamun mandò suo zio materno, Reja Ibn Zahhak, da Merv a Medina con una lettera di invito per l’Imam Ridha’ (as) e un gruppo di altri Shi°iti rivoluzionari, al fine di esser ricevuti a Merv. Egli inoltre disse a suo zio di mostrare il massimo rispetto per l’Imam Ridha’ (as) nell’invitarlo in Khorasan.

L’Imam Ridha’ (as) era cosciente delle reali intenzioni di Mamun e, inizialmente, rifiutò gentilmente l’invito. Ma, a seguito della continua insistenza di Reja, l’Imam (as) accettò.

L’Imam (as) passò a salutare il Profeta (S) in un alto stato emozionale, e in accordo a qualche versione, partì per Mecca per adempiere all’Hajj. Mamun, nella sua lettera all’Imam Ridha’ (as), gli disse di non passare dalle città di Kufa (in Iraq) e Qom (nell’Iran nord-centrale) durante il suo viaggio verso il Khorasan poiché sapeva che l’alto numero di Shi°iti avrebbe chiesto all’Imam (as) di abbandonare tale viaggio.

L’Imam Ridha’ (as) lasciò l’Hijaz per l’Iraq e, dopo esser passato da Basra, viaggiò in nave fino al porto conosciuto oggi come di Khorramshahr, e da lì partì per Ahwaz. Il suo viaggio continuò poi per le città nel centro dell’Iran tra cui Isfahan e Yazd. Da lì raggiunse Tabas, e dopo esser passato dalle regioni Ahuwan e Miyame, entrò nell’antica città di Nishabur.
 

L’Arrivo dell’Imam Ridha’ (as) a Nishabur

Al tempo dell’Imam Ridha’ (as), Nishabur era un famoso centro di studi nel Khorasan, ricco di sapienti. Giunta la notizia dell’arrivo dell’Imam (as) a Nishabur, diecimila persone da tutti gli strati sociali, compresi sapienti e scienziati, si riunirono insieme per dare il benvenuto al nobile discendente del Profeta (S). Le moltitudini di persone si spingevano l’un l’altra per poter guardare da vicino il radiante e spirituale volto dell’Imam (as).

Due degli ‘Ulema (sapienti) più prominenti della città, Abu Zar’a e Muhammad Ibn Aslam Tusi, si avvicinarono al cammello sul quale sedeva l’Imam (as) e, dopo i saluti, gli chiesero di narrare una tradizione la cui catena di trasmissione passava per i suoi antenati al fine di poter imparare da essa e di mantener viva la memoria di questo viaggio storico. Circa ventiquattromila sapienti si erano riuniti per trascrivere le sante parole dell’Imam (as).

Dopo una breve pausa, l’Imam Ridha’ (as) narrò una famosa tradizione conosciuta come "Hadith Silsilat-az-Zahab" dicendo: "Mio padre, l’Imam Musa al-Kadhem (as), mi ha detto che ha sentito da suo padre, l’Imam Jafar as-Sadeq (as), che ha sentito da suo padre, l’Imam Muhammad al-Baqir (as), che ha sentito da suo padre, l’Imam Ali ibn al-Hussain (as), che ha sentito da suo padre, l’Imam Hussain ibn Ali (as), che ha sentito da suo padre, l’Imam Ali ibn Aui Talib (as), che ha sentito dal Profeta Muhammad (S), che ha sentito dall’Arcangelo Gabriele, che ha sentito dall’Onnipotente Allah, dire:- La testimonianza ‘La ilaha ill-Allah’ è la mia solida fortezza e chiunque entri nella Mia fortezza non andrà incontro alla Mia ira-".

Infatti, l’Hadith dell’Imam Ridha’ (as) fu la stessa dichiarazione del principio di Tawheed (Monotesimo o Unicità di Dio) che Muhammad (S) proclamò a Mecca per la prima volta due secoli prima.

L’Imam (as) stette in silenzio per un momento e poi continuò:
"Ma per ciò (entrare nella solida fortezza di Allah) vi sono certe condizioni e stipulazioni, e io sono una di queste condizioni".

In altre parole, l’Imam Ridha’ (as) enfatizzando questo Hadith Qudsi, voleva dire che l’accettazione dell’Unicità di Dio, della guida del Profeta Muhammad (S) e degli Imam infallibili (as) della sua Casa, erano la prima condizione per non andare incontro all’Ira Divina. Infatti, la credenza del Monoteismo è completa solo con l’accettazione della guida infallibile della Casa del Profeta (Ahl ul-Bayt).

L’Imam Ridha’ (as) lasciò quindi Nishabur per procedere verso Merv, passando per quel luogo conosciuto oggi come Qadamgah, che ancora conserva le impronta del piede dell’ottavo Imam (as). Dal villaggio di Dah Sorkh, arrivò a Sanabad dove stette nel palazzo di Hamid Ibn Qahtaba e vide la tomba di Harun ar-Rashid. Entrando nella cupola laddove risiedeva il corpo di Harun, l’Imam (as) disse:
“Io verrò seppellito qui e l’Onnipotente Allah renderà questo posto una meta di pellegrinaggio per i miei Shi°iti e i miei amici. Giuro su Allah, che chiunque compia il pellegrinaggio per me e reciti i saluti (Ziyarat) su di me, si sarà guadagnato la misericordia e il perdono divino tramite la virtù dell’intercessione della nostra famiglia".

Dopo due giorni di soggiorno, l’Imam Ridha’ (as) lasciò Sanabad per proseguire verso Merv.

L’Arrivo dell’Imam Ridha’ (as) a Merv

Al tempo di Mamun, Merv era una delle più grandi città del Khorasan, nonché capitale del califfato Abbasside. Su invito di Mamun, circa 300.000 persone, tra cui 33.000 sostenitori Abbassidi ed anche qualche Hashemita, si riunì nella città per dare il benvenuto all’Imam Ridha’ (as), poiché il califfo aveva fatto sapere la sua decisione di eleggere l’Imam (as) come suo successore.

Mamun stesso, assieme al suo vazir Fazl Ibn Sahl, a ufficiali di governo e a truppe dell’esercito spartite in file, uscirono per accogliere l’Imam Ridha’ (as).

L’Imam Ridha’ (as) e la sua carovana entrarono a Merv il 12 di Shawwal del 201° anno dell’Egira (817 d.C.) accolti da un caloroso benvenuto da parte del popolo che lo salutò con il saluto tradizionale e Salawat. La città di Merv divenne un luogo di totale gioia per le genti. L’intera città fu decorata per l’occasione.

 

 

 

 

 

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